APRILE D'ESSAI

Giovedì 6 aprile - Ore 21.00

TI PRESENTO

TONY ERDMANN


Un film di Maren Ade
Con Peter Simonischek, Sandra Hüller.

APRILE D'ESSAI

Giovedì 13 aprile - Ore 21.00

Manchester

by the Sea


Regia di Kenneth Lonergan.
Con Casey Affleck, Michelle Williams.

APRILE D'ESSAI

Giovedì 20 aprile - Ore 21.00

arrival


Regia di Denis Villeneuve.
Con Amy Adams, Jeremy Renner.

APRILE D'ESSAI

Giovedì 27 aprile - Ore 21.00

LA RAGAZZA

SENZA NOME


di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne.
Con Adele Haenel, Jérémie Renier.

APRILE D'ESSAI

Giovedì 4 maggio - Ore 21.00

moonlight



Regia di Barry Jenkins.
Con Alex R. Hibbert, Ashton Sanders.

Aprile d'essai

Giovedì
6 aprile 2017

Ore 21.00

 

Biglietti:
Interi Euro 4.00

 

Abbonamento 5 proiezione

Euro 15.00

 

 

 


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Ti presento Tony Erdmann

Regia di Maren Ade.
Con Peter Simonischek, Sandra Hüller, Michael Wittenborn, Thomas Loibl.

Winfried Conradi è un uomo âgée col vizio dello scherzo.

Le sue buffonate colpiscono democraticamente familiari e fattorini che bussano alla porta e provano allibiti a consegnargli l'ennesimo pacco. Insegnante di musica in pensione, la sua vita si muove tra le visite alla vecchia madre e le carezze al suo vecchio cane, ormai cieco e stanco.

A casa della ex moglie una sera a sorpresa ritrova sua figlia. Ines ha quasi quarant'anni e una carriera che impegna ogni ora della sua giornata. Occupata in un'azienda tedesca che l'ha traslocata a Bucarest, vive appesa al telefono e a una vita incolore, dedicata completamente alla professione e con poco tempo da spendere in famiglia.

Senza preavviso, Winfried decide di farle visita e di passare qualche giorno con lei ma il lavoro e il disagio nei confronti del genitore hanno la meglio sui tentativi affettuosi. Winfried però non si arrende, infila una parrucca e una dentiera artificiale e irrompe nella sua vita come Toni Erdmann, coach naïve e improvvisato che sa bene che una canzone crea più valore di un'azione in borsa.

Orso d'Argento nel 2009 con Everyone Else, Maren Ade conferma una sensibilità pronunciata per il cinema che esplora l'intimo. Ieri era lo studio della resistenza di una coppia sotto il sole della Sardegna, oggi è il pedinamento di una relazione filiale dislocata a Bucarest.


Aprile d'essai

Giovedì
13 aprile 2017

 

Biglietti:
Interi Euro 4.00

 

 

 

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Manchester by the Sea

Regia di Kenneth Lonergan.
Con Casey Affleck, Michelle Williams, Kyle Chandler, Lucas Hedges, Gretchen Mol.

Lee Chandler conduce una vita solitaria in un seminterrato di Boston, tormentato dal suo tragico passato.

Quando suo fratello Joe muore, è costretto a tornare nella cittadina d'origine, sulla costa, e scopre di essere stato nominato tutore del nipote Patrick, il figlio adolescente di Joe. Mentre cerca di capire cosa fare con lui, e si occupa delle pratiche per la sepoltura, rientra in contatto con l'ex moglie Randy e con la vecchia comunità da cui era fuggito. Allontanare il ricordo della tragedia diventa sempre più difficile.

Ambientato sulle coste settentrionali del Massachusetts, dove la natura ha la meglio sull'uomo, per l'ampiezza e la profondità delle sue acque e per l'inospitalità e la rigidità delle sue temperature invernali, Manchester by the sea è il rovescio drammatico di You can count on me: Lonergan si è fatto duro e maturo, senza perdere la tenerezza.

Non più la malinconia, ma la tragedia massima, il destino irreparabile, e la vita che, testarda, domanda comunque di essere vissuta, attraverso la gioventù di Patrick e la sua fame di esperienza, di calore umano, che incrinano il ghiaccio del dramma come piccole crepe a forma di sorriso.


Aprile d'essai

Giovedì
20 aprile 2017

Ore 21.00

 

Biglietti:

Intero € 4,00

 

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Arrival

Regia di Denis Villeneuve.
Con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma.

Louise Banks, linguista di fama mondiale, è madre inconsolabile di una figlia morta prematuramente. Ma quello che crede la fine è invece un inizio.

L'inizio di una storia straordinaria. Nel mondo galleggiano dodici navi aliene in attesa di contatto. Eccellenza in materia, Louise è reclutata dall'esercito degli Stati Uniti insieme al fisico teorico Ian Donnelly. La missione è quella di penetrare il monumentale monolite e 'interrogare' gli extraterrestri sulle loro intenzioni.

Ma l'incarico si rivela molto presto complesso e Louise dovrà trovare un alfabeto comune per costruire un dialogo con l'altro. Il mondo fuori intanto impazzisce e le potenze mondiali dichiarano guerra all'indecifrabile alieno.

Alla domanda se la Terra è il solo luogo ad ospitare la vita, il cinema ha risposto sovente grossolanamente. È difficile allontanarsi dai modelli fondatori in materia di esplorazione spaziale, più arduo eluderne i cliché. Avventurarsi nello spazio, uscire dai sentieri battuti e scrivere una storia radicalmente nuova è impresa (quasi) impossibile ma perseguita e generatrice di emuli a profusione. Ma la prima volta di Denis Villeneuve in assenza di gravità è di quelle che non si dimenticano.

Senza rivoluzionare l'immaginario della science-fiction, l'autore canadese evoca un concetto e gli dona una forma. Dalle parti di Spielberg (Incontri ravvicinati del terzo tipo) e di Zemeckis (Contact) piuttosto che dei blockbuster di Roland Emmerich, Arrival non affronta la questione della fine del mondo, niente battaglie sanguinose o confronti militari, uomini e alieni questa volta provano a comunicare e a comprendersi.


Aprile d'essai

Giovedì
27 aprile 2017

Ore 21.00

 

Biglietti:

Intero € 4,00

 

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La ragazza senza nome

Un film di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne.
Con Adele Haenel, Jérémie Renier, Olivier Gourmet, Fabrizio Rongione, Thomas Doret.

Jenny Davin è una giovane dottoressa molto stimata al punto che un importante ospedale ha deciso di offrirle un incarico di rilievo. Intanto conduce il suo ambulatorio di medico condotto dove va a fare pratica Julien, uno studente in medicina.

Una sera, un'ora dopo la chiusura, qualcuno suona al campanello e Jenny decide di non aprire. Il giorno dopo la polizia chiede di vedere la registrazione del video di sorveglianza dello studio perché una giovane donna è stata trovata morta nelle vicinanze. Si tratta di colei a cui Jenny non ha aperto la porta. Sul corpo non sono stati trovati documenti.

I fratelli Dardenne si sperimentano sul terreno della detection tanto che inizialmente avevano pensato di avere come protagonista un poliziotto. Abbandonando l'idea hanno ampliato notevolmente il campo di indagine soprattutto sul personaggio, a partire dal titolo. Perché se la dottoressa cerca di scoprire chi sia la ragazza sconosciuta, quasi dovesse risarcirla, offrendole un'identità, per quella porta non aperta, anche lo spettatore si trova davanti a una persona sconosciuta.

Di Jenny non conosciamo nulla se non quello che vediamo, non ci viene fornito il benché minimo elemento che ci consenta di conoscere qualcosa del suo passato o del suo privato al di là di quanto attiene alla sua professione e alla sua ricerca.


Aprile d'essai

Giovedì
4 maggio 2017

Ore 21.00

 

Biglietti:

Intero € 4,00

 

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Moonlight

Regia di Barry Jenkins.
Con Alex R. Hibbert, Ashton Sanders, Trevante Rhodes, Mahershala Ali, Naomie Harris.

Miami. Little ha dieci anni ed è il bersaglio dei bulli della scuola. Sua madre si droga, e lui trova rifugio in casa di Juan e Teresa, dove può parlare poco ma sa che può trovare le risposte alle domande che più gli premono.

Nero fra soli neri, dei suoi coetanei non condivide l'atteggiamento aggressivo, l'arroganza che indossano fin da piccoli. Chiron non è un duro, ma nemmeno un debole. È gay e, anche se non lo dice, non sa essere chi non è, non sa e non vuole adeguarsi, così si ribella e finisce in prigione. Quando esce, Black è diverso, cambiato, apparentemente un altro, ma sempre lui.

Diviso in tre capitoli, che portano per titoli i differenti nomi del protagonista, Moonlight è un ritratto allo stesso tempo sociologico e introspettivo della vita di un ragazzino gay nel cuore della comunità nera machista e criminale della Florida.

La prima parte racconta lo sguardo degli altri: sono i compagni a chiamarlo Little, stigmatizzandone la sua scarsa importanza e il suo ruolo di vittima sacrificale, ma il ragazzino diventa anche il "piccolo" di Juan, il figlio adottivo a cui passare il testimone. La seconda parte è quella centrale, per collocazione e concetto: Chiron scopre se stesso, il male che fa e la forza che richiede.

L'ultima parte è la sintesi delle altre e il capitolo cinematograficamente più interessante. Black è il soprannome che gli ha detto Kevin, l'unico ragazzo che lo abbia mai sfiorato e questo capitolo è per loro, per misurare chi è cambiato di più, chi si è annullato di più, plasmandosi sul modello del padrino o su una richiesta sociale insoddisfabile.