NOVEMBRE D'ESSAI

Giovedì 2 novembre - Ore 21.00

ROSSO ISTAMBUL


Regia di Ferzan Ozpetek.

Con: Halit Ergenç, Tuba Büyüküstün,
Nejat Isler, Mehmet Günsür.

NOVEMBRE D'ESSAI

Giovedì 9 novembre - Ore 21.00

RITRATTO DI FAMIGLIA

CON TEMPESTA


Regia di Kore'eda Hirokazu.

Con Lily Franky, Sôsuke Ikematsu,
Isao Hashizume, Taiyô Yoshizawa.

NOVEMBRE D'ESSAI

Giovedì 16 novembre - Ore 21.00

EASY


Un film di Andrea Magnani.

Con Nicola Nocella, Libero de Rienzo,
Barbara Bouchet, Ostap Stupka.

NOVEMBRE D'ESSAI

Giovedì 23 novembre - Ore 21.00

L'ORDINE DELLE COSE


Regia di Andrea Segre.

Con Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston,
Valentina Carnelutti, Olivier Rabourdin.

NOVEMBRE D'ESSAI

Giovedì 30 novembre - Ore 21.00

L'INTRUSA


Regia di Leonardo Di Costanzo.

Con Raffaella Giordano, Valentina Vannino,
Martina Abbate, Anna Patierno.

NOVEMBRE D'ESSAI

Giovedì 7 dicembre - Ore 21.00

IO DANZERO'


Regia di Stéphanie Di Giusto.

Con Soko, Gaspard Ulliel,
Melanie Thierry, Lily-Rose Depp.

Novembre d'essai

Giovedì
2 novembre 2017

Ore 21.00

 

Biglietti:
Interi Euro 4.00

 

 

 

 


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Rosso Istambul

Regia di Ferzan Ozpetek.
Un film con Halit Ergenç, Tuba Büyüküstün, Nejat Isler, Mehmet Günsür, Cigdem Onat, Serra Yilmaz.

Orhan Sahin, uno scrittore che deve la sua fama a una raccolta di favole anatoliche (e che porta il nome del premio Nobel turco Pamuk), torna ad Istanbul dopo vent'anni di esilio autoimposto a Londra.

Il suo compito è fare da editor a un celeberrimo regista, Deniz Soysal, che ha scritto un libro in cui sono contenuti ricordi d'infanzia e giovinezza, nonché amori, amici e parenti: questi ultimi ancora vivi e presenti nella Istanbul contemporanea, e pronti a presentarsi al cospetto di Orhan. Soysal invece, dopo un breve contatto iniziale, scompare, come per lasciare il suo posto all'editor venuto dall'Inghilterra. Sahin raccoglierà suo malgrado il testimone del regista entrando nella sua vita e nel suo mondo degli affetti, con un coinvolgimento personale che sorprenderà lui per primo.

Esattamente vent'anni dopo Il bagno turco, anche Ferzan Ozpetek torna nella nativa Turchia per mettere in scena Rosso Istanbul, il romanzo che ha dedicato alla madre, cosa che fa anche con il film tratto da quel romanzo. La sua storia è piena di madri senza figli, più che di figli senza madri, perché sono i figli ad andarsene lontano seguendo un percorso centrifugo che li allontana dalle loro radici.

Rosso Istanbul segue il peregrinare sonnambulo del suo protagonista come quello di Ozpetek, stranieri in una patria che hanno lasciato tanto tempo prima, e i suoi incontri non comportano un contatto fisico, ma sono contatti fugaci con le ombre di un passato che torna a rivisitare il presente.

Impossibile non pensare al bel documentario di Grant Gee basato sul romanzo "Il museo dell'innocenza", scritto e interpretato, guarda caso, da Orhan Pamuk.


Novembre d'essai

Giovedì
9 novembre 2017

 

Biglietti:
Interi Euro 4.00

 

 

 

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Ritratto di famiglia
con tempesta

Regia di Kore'eda Hirokazu.
Con Lily Franky, Sôsuke Ikematsu, Isao Hashizume, Taiyô Yoshizawa, Yôko Maki, Kirin Kiki

Fino a ieri Shinoda Ryota aveva tutto: una consorte, un figlio e un altro romanzo da scrivere dopo aver vinto un premio letterario prestigioso. Poi qualcosa è andato storto, Kyoko gli ha chiesto il divorzio, Shingo lo vede soltanto una volta al mese, il romanzo è rimasto un'intenzione.

Per pagare l'assegno mensile alla ex moglie, lavora per un'agenzia investigativa, per dimenticare le indagini ordinarie gioca alle corse, alla lotteria, a qualsiasi cosa possa restituirgli quello che ha perduto. Ma la vita è più complicata di così, bugie, tradimenti, meschinità gli hanno alienato la fiducia degli affetti. Ryota gira a vuoto e fatica a trovare il suo posto nel mondo e in quello di suo figlio.

Poi una sera un ciclone si abbatte su Tokyo e sulla sua famiglia che trova riparo a casa della madre, felice di averli di nuovo tutti e tre insieme. La notte porterà consiglio e Kyoto proverà a riguadagnare la fiducia di Shingo e a 'scommettere' questa volta sull'amore. Il vento si placa e una mattina tersa si prepara.

Infaticabile ritrattista di famiglie, di cui fa un campo di investigazione privilegiato, Hirokazu Kore-eda realizza un'ode all'istante, solo rifugio di un mondo dove niente è permanente, soprattutto le relazioni umane. In quell'intervallo e dentro una notte tempestosa ritrova una famiglia. Una famiglia che probabilmente non tornerà mai unita ma che impara ad esserlo anche separata.

Autore delle emozioni millimetriche e di una maniera contemplativa, Kore-eda procede a un'analisi clinica del gesto quotidiano e dei caratteri che mette in schermo, rintracciando ancora una volta le ferite prodotte dalla relazione padre-figli.


Novembre d'essai

Giovedì
16 novembre 2017

Ore 21.00

 

Biglietti:

Intero € 4,00

 

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Easy

Un film di Andrea Magnani.
Con Nicola Nocella, Libero de Rienzo, Barbara Bouchet, Ostap Stupka, Veronika Shostak

Isidoro, per i familiari Easy, ha 35 anni ed è stato una promessa dell'automobilismo competitivo fino a quando non ha cominciato a prendere peso. Ora vive con la madre e si imbottisce di antidepressivi. Fino al giorno in cui il fratello gli chiede un favore speciale: un operaio ucraino è morto sul lavoro e la salma va riportata in Ucraina senza troppe formalità.

Easy può così tornare a guidare...un carro funebre. Il tema dell'on the road con un feretro che va riportato per la sepoltura nella sua terra d'origine è stato declinato in vari modi sul grande schermo. Andrea Magnani ha saputo trovare una modalità originale per rileggerlo. In tempi di Veloce come il vento e di Fast & Furious non era un'impresa facile. Anche perché Magnani non si limita, grazie a uno straordinariamente efficace Nicola Nocella, a presentarci un novello Candide che torna a conoscere un mondo che è profondamente mutato da quando lui si è chiuso in un triste isolamento.

Ci viene infatti anche proposto un sottobosco imprenditoriale italiano privo di scrupoli, perfettamente rappresentato dal fratello che vuole occultare una morte bianca sfruttando l'ingenuità e la passione repressa per la guida di Easy. Ma non solo, perché il viaggio è costellato di inconvenienti a volte provocatori di risate e in altri casi tendenti alla riflessione sullo stato dell'Unione.

Non quella americana bensì quella europea. Perché in questo trasferimento verso Est con bara al seguito si ha modo di scorgere quell'Europa a due velocità di cui si è a lungo è parlato in un passato recente. Da un lato un'Italia che ha un rapporto ambivalente con i migranti (da respingere ma anche da sfruttare) e poi, più si va verso Oriente, Paesi in cui la dimensione rurale ha ancora una grande importanza.

Easy li scopre con uno sguardo interrogativo dapprima protetto da una barba invadente e poi con un volto messo a nudo come progressivamente viene messa a nudo la realtà che lo circonda. Conservando intatto il mandato di non fare spoiler va però detto che il finale del film è, dal punto di vista della sceneggiatura, uno dei più coraggiosi del recente cinema italiano. Onore al merito.


Novembre d'essai

Giovedì
23 novembre 2017

Ore 21.00

 

Biglietti:

Intero € 4,00

 

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L'ordine delle cose

Regia di Andrea Segre.
Con Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston, Valentina Carnelutti, Olivier Rabourdin, Fabrizio Ferracane

Corrado è un alto funzionario del Ministero degli Interni con una specializzazione in missioni internazionali legate al tema dell'immigrazione irregolare. Viene scelto per un compito non facile: trovare in Libia degli accordi che portino progressivamente a una diminuzione sostanziale degli sbarchi sulle coste italiane. Le trattative non sono facili perché i contrasti all'interno della realtà libica post Gheddafi sono molto forti e le forze in campo avverse con cui trattare molteplici. C'è però una regola precisa da rispettare: mai entrare in contatto diretto con uno dei migranti.

Andrea Segre prosegue il suo viaggio attraverso le condizioni esistenziali di chi migra e di chi si trova a confrontarsi con il fenomeno. Questa volta però sposta in modo considerevole il punto di vista. Non più la comunità lagunare di Io sono Li o quella montana di La prima neve (solo per rimanere ai film di finzione) ma un emissario (ex poliziotto) del Ministero impegnato a trovare una soluzione all'afflusso di migranti dal continente africano.

Per una di quelle coincidenze che accadono solo quando entra in gioco un elemento di ponderata preveggenza, lo stesso giorno in cui il film è stato presentato alla 74. Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, l'Ansa riportava una dichiarazione del Ministro della Difesa Pinotti soddisfatta dei "dati molto confortanti per quanto riguarda gli afflussi sia di luglio sia di agosto".

Dati, ovviamente, che davano gli sbarchi in consistente diminuzione. Questo significava forse che il numero dei migranti fosse 'miracolosamente' mutato in consistenza? Assolutamente no. Significava solo che gli stessi avevano iniziato ad essere bloccati dalle forze libiche in cambio di consistenti esborsi di denaro. Il rispetto dei diritti umani faceva parte del prezzo pagato? Con un'alta dose di probabilità no.


Novembre d'essai

Giovedì
30 novembre 2017

Ore 21.00

 

Biglietti:

Intero € 4,00

 

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L'intrusa

Regia di Leonardo Di Costanzo.
Con Raffaella Giordano, Valentina Vannino, Martina Abbate, Anna Patierno, Marcello Fonte.

Napoli ai giorni nostri. Giovanna è una donna che lavora nel sociale e che si deve confrontare quotidianamente con le problematiche sociali della città. Il centro che dirige offre un luogo protetto in cui crescere e giocare dopo le ore di attività scolastica a bambini che potrebbero finire precocemente a far parte della manovalanza camorristica.

Un giorno Maria, madre di due bambini, chiede e trova rifugio, con il consenso di Giovanna, in un monolocale che appartiene al centro. La quale però non sa che si tratta della giovane moglie di un boss della camorra ricercato per un efferato omicidio.

Al suo secondo lungometraggio non documentaristico Leonardo Di Costanzo sfata la regola non scritta secondo la quale a un buon film di esordio ne segue un secondo non alla stessa altezza qualitativa. L'intrusa infatti non solo conferma che Di Costanzo sa come entrare nel vivo dei temi che affronta ma che sa girare anche con modalità di ripresa e con scelte di location non ancorate a presunti stilemi obbligati.

Chi ricorda L'intervallo troverà qui la stessa sensibilità autoriale veicolata da riprese e montaggio diversi. Di Costanzo acquisisce la fisicità al contempo controllata ed empatica della danzatrice Raffaella Giordano e le affida il ruolo di Giovanna, una donna che quotidianamente deve sottoporre al banco di prova della realtà e del pre-giudizio le sue scelte che sono dettate dall'esigenza di stare vicina ai più deboli. I quali però a loro volta ritengono di avere acquisito uno status che consente loro di ergersi a giudici.


Novembre d'essai

Giovedì
7 dicembre 2017

Ore 21.00

 

Biglietti:

Intero € 4,00

 

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Io danzerò

Regia di Stéphanie Di Giusto.
Con Soko, Gaspard Ulliel, Melanie Thierry, Lily-Rose Depp, François Damiens.

Loïe Fuller, adolescente irrequieta che legge Shakespeare e tira col lazo, cresce col padre nel West americano. Alla morte violenta del genitore ripara in città dalla madre, una donna timorata di dio che vorrebbe farne una bigotta. Stretta negli abiti che la madre le cuce addosso, Loïe sogna di fare l'attrice e di calcare il palcoscenico.

Tra un'audizione e una delusione trova il gesto che cambierà la sua vita e la condurrà dall'altra parte dell'oceano. Sprofondata dentro un mare di seta e attrezzata con lunghe bacchette inventa una danza impalpabile e illuminata da effetti cromatici. Ma l'America non è ancora pronta ad accogliere la sua visione, traslocata a Parigi trova un mondo all'altezza del suo talento. A contatto con i teatri e i movimenti artistici perfeziona la sua performance e diventa icona indiscussa al debutto del Ventesimo secolo.

Figura di prua della Parigi avanguardista, pioniera della danza contemporanea, ammirata da Mallarmé e Lautrec e 'scolpita' da Rodin, Loïe Fuller fu musa e impresaria di una stagione gloriosa. Prima performeuse della storia, inventa un gesto, cerca spazi espressivi e sotto metri di tessuto leggero sboccia sulla scena come una farfalla.

Biografia romanzata, La danseuse di Stéphanie Di Giusto è meno interessata al carattere avanguardista della sua eroina e molto concentrata sul corpo della Fuller, che inventa la danza serpentina, caleidoscopica estremizzazione della skirt dance. Le sue straordinarie doti, imprenditoriali prima che motorie, producono uno spettacolo strabiliante che cattura la natura con la tecnica.

Trasfigurata in fiore, farfalla, fiamma da veli avvolgenti, bacchette che prolungano i movimenti delle braccia e proiezioni colorate che disegnano illusioni sulla seta, la Fuller è il punto di incontro fondamentale tra il cinema e la danza. Perché come coglie bene la Di Giusto, l'arte dell'artista americana è oltre la danza.